L’entusiasmo di Barbara è il nostro, i saluti e i ringraziamenti del Sindaco, anche, aggiungo solo, come piccola nota, un abbraccio ed un grande grazie a tutti coloro che hanno dedicato a questo evento tempo, energie e passione, ad essi uniamo Rachele BrancatisanodelFESTIVAL DELLE STORIE. 

Il premio LeColuche, autorizzato dalla signora Veronique Kantor,vedova di Coluche e dai figli Romain e Marius, ci teniamo a ricordarlo perché avevamo stabilito un canale di comunicazione con la signora che avremmo sicuramente approfondito, se poco più di un anno fa non fosse prematuramente scomparsa,  il Premio LeColuche, dicevo, è un traguardo ed una tappa, traguardo per l’evento di oggi, tappa per il progetto più ampio e lungo di costruire un clima di accoglienza e di ritrovamento per i nostri emigrati, per convincere la nostra classe dirigente che gli 80.000 cittadini nel mondo originari della Valcomino, ma questo può valere anche i 90.000.000 di cittadini di origine italiana nel mondo,  sono un immenso serbatoio di energie, di competenze e di potenzialità, anche economiche, a cui potremmo e dovremmo attingere per risollevare i nostri ambiti sulla via degli spopolamenti e delle depressioni culturali ed economiche.

E quindi spendere per eventi simili, per ritorni e ritrovamenti non è una noiosa improduttiva spesa corrente, ma un saggio investimento di natura sociale, culturale ed economica. A titolo di esempio è opportuno ricordare che il 40% per cento del turismo in Italia, e il90 % in Valcominoè direttamente ed indirettamente connesso con le nostre comunità all’estero. Le nostre estati sarebbero molto tristi senza il ritorno dei nostri emigrati.

Questo è l’obiettivo a lungo termine che Valcomino Senza Confini insegue, con questi eventi, con le storie di ieri e di oggi, ordinarie e straordinarie   del nostro sito. Solo la memoria può orientarci verso un futuro meno gravido di paure perché ci spiega che tutto è già successo e si ripete solo in forme diverse. Finchè ci saranno disperazione, fame e malattie la specie umana si garantirà l’esistenza attraverso le migrazioni. Questo accade da milioni di anni. Senza migrazioni la specie umana sarebbe scomparsa da millenni. Poi la gestione,il governo, il controllodel fenomeno sono affidati a chi ne avrebbe la competenza, le capacità e le responsabilità, sempre nel quadro dei diritti universali dell’uomo, degli equilibri politico economici e della memoria della nostra storia di popolo di migranti.

La pertinenzadei premiati quest’anno è eccezionale, di un equlibrio notevole. Bruno Coluccida molto tempo non veniva a Casalvieri, speriamo di rivederlo con continuità tra i nostri vicoli. Dopo una carriera costruita intuendo la forza penetrante nei mercati dei migliori prodotti alimentari italiani, ha conquistato sul campo il ruolo di Ambasciatore della nostra cultura, sebbene ugualmente, fortemente e giustamente radicato nella cultura francese.                                                          

L’emigrazione ha trovato in Nino Manfrediun artista che l’ha raccontata con energia e leggerezza, con ironia e intelligenza, anche perché la sua stessa famiglia aveva conosciuto la via dell’emigrazione. E noi vogliamo custodire la sua memoria legandolo a Coluche. E per tutto ciò che abbiamo letto e visto di lui in queste settimane vi garantisco che lui sarebbe stato ottimamente tra di noi perché condivideva quanto di patos, di sofferenza e di speranza l’emigrazione implica, anzi la sua ironia avrebbe aggiunto riflessione e leggerezza, come suo costume, gli stessi identici sentimenti condivisi dalla sig.ra Erminia a cui vanno i nostri sentiti ossequi.

Infine se avessimo cercato di coinvolgere quella terra del nord est che in più di un secolo si è vista spolpata dall’emigrazione non avremmo potuto trovare testimone migliore di Fulvio Collovati, friulano, nato a Teor, ora Rivignano, ma già da fanciullo in Brianza, da dove sarebbe partita la sua splendida avventura calcistica.  La sua presenza è ancora di più appropriata perché il suo nome sarà sempre unito a quell’evento di 37 anni. Il 1982 e quel Campionato del mondosono legati alla storia calcistica, alla storia d’Italia, ma soprattutto al bene che quella vittoria regalò alle nostre comunità nel mondo. Centinaia di migliaia di Italiani all’estero, da Londra a Toronto, da Parigi a Sidney, da New York a Buenos Ayres, dopo mesi di derisioni calcistiche e anni di discriminazioni e pregiudizi, scesero in strada ubriacati da quella vittoria, perché avevano trovato in essa una forma, seppure effimera, di riscatto.

Ecco tutto questo è il LeColuche, è presente, è memoria, è futuro perché è SENZA CONFINI.

Grazie a tutti

Ecco tutto questo è il LeColuche, è presente, è memoria, è futuro perché è senza confini.

Grazie a tutti

 

Francesco Ianni

 

Aggiungi commento


Codice di sicurezza
Aggiorna