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Condizione coronavirus: estraniamento, diffidenza… elaborazione e adattamenti faticosi… Una condizione alla quale ogni paese si è presentato con le sue insufficienze e le sue qualità…. In cui ha misurato senza trucchi il peso della sua “preparazione”, i suoi difetti e i suoi meriti. A sentire tuttavia i corrispondenti dell’informazione più attenti sembra che problemi, difficoltà e meccanismi dialettici siano abbastanza simili in tutti i paesi, con alcune eccezioni ovviamente. In genere ci si riferisce alla Germania che è sembrata la più preparata alla pandemia e al piccolo Portogallo che ha affrontato in modo pragmatico ed unitario il problema limitandone in modo vistoso gli effetti.

Abbiamo proposto ad alcuni connazionali residenti all’estero di descriverci questa condizione, sul piano generale e sul piano personale. Ovviamente ognuno è stato libero di dire la sua in piena autonomia.

Hanno aderito Davide Iacobelli  dagli Usa,  Aurora Fusco dall’Irlanda, Bruno Colucci dalla Francia, Nadia D’Angela dal Portogallo, Philippe Brolet dal Belgio, Anne Pia dalla Scozia, Franco Pozzuoli dal Canada.

ValcominoSenzaConfini

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