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Aurora Fusco – Manager, sognatrice. Vive a Dublino in Irlanda

UNA NOTTE IN IRLANDA, di Aurora Fusco

Racconto di una domenica qualunque in Irlanda ai tempi dell’ emergenza Covid19.

Oggi mi sono svegliata per guardare l’orologio dopo un’altra notte passata a rigirarmi di continuo, grata per non aver avuto incubi, come mi succede da un pò di tempo. Ricordavo che durante il mio travagliato sonno c’era stato un concerto virtuale globale, e cosi accendo la memoria inconscia... le note di "My Prayer"cantata da Bocelli, Dion, Lady Gaga e John Legend danno il via alle mie lacrime, brucianti. L’ho ascoltata con animo diverso e questo, mentre scrivo, mi fa capire che tante cose saranno percepite in altri modi, cose scontate, gesti, sguardi.

In Irlanda si è aspettato fino alla metà di marzo prima di agire conto il virus. Non starò qui a scrivere se nel bene o nel male, d’altronde chi può essere realmente pronto a un travolgimento totale della vita? In inglese si dice "Life defining moments". Per alcuni il solco è stato più profondo e maggiore, indelebile, con la morte dei loro cari, per gli altri l’agonia di perdere il lavoro e le certezze della loro vita.

Dal principio il governo Irlandese ha adottato la linea soft, "cocoon" è la parola, per i più anziani. Questa parola cosi dolce, come il suo significato "avvolgere", è il modo per far capire che gli over 70 devono essere protetti. Ebbene io adesso la odio questa parola. Questo termine mi ha definita, anche se non rientro nella fascia d’età, ma altri in famiglia, sì. Mi ha definita nella libertà, privandomi della libertà di movimento, del mio lavoro, dei miei affetti. Capisco il motivo, ma il mio animo no. Vorrei coccolare i miei nipotini, uscire senza mascherina, ma sopratutto vorrei abbracciare la mia mamma, sola e lontana.

Qui noi Italiani soffriamo il trauma doppiamente, con il cuore infranto dalle immagini che trasmettono dall’Italia, unite a quelle che in modo minore affliggono l’Irlanda... I danni finanziari e le conseguenze saranno devastanti per tutti, porteremo per sempre il segno di questa tragedia.

Passare le giornate è un’impresa personale, fare mille volte gli stessi gesti, guardare l’ennesimo telegiornale, discutere sui social, impastare, impastare, impastare, cose che nessuno mangerà... anche questo è un grido di sofferenza, follia del Covid 19.

Interminabile, la nostra vita scandita da quel tic toc senza fine, che un giorno ci porterà a scrivere fine a questa triste esperienza.

LET THIS BE MY PRAYER

speriamo in un mondo senza più paura e pieno di speranza.

Aurora Fusco

 

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