Giuseppe Cocozza detto Peppino è un imprenditore e scrittore italiano. Emigrato in Svezia nel 1956 dal suo piccolo paese San Biagio Saracinisco in Ciociaria, con tanti sforzi e tenacia, Peppino è riuscito a farsi un nome tra gli imprenditori italiani più importanti. Il suo lavoro lo costringe da molti decenni a lunghi viaggi, soprattutto in Oriente ed in Cina in particolare. È forse per questo che Peppino ha voluto pubblicare le sue memorie di viaggio prima in lingua svedese ed ora in italiano.

Parlaci, in breve, dei primi anni in Svezia. La differenza tra San Biagio Saracinisco e la Svezia deve essere stata notevole...

Certamente la differenza è stata enorme però grazie all’aiuto di mia moglie Anna, anch’essa emigrata da San Biagio Saracinisco 10 anni prima di me, ho avuto la possibilità di adattarmi velocemente a questa nuova società. Dal primo momento che misi piede su questa benedetta terra, sentii subito che qui volevo vivere e qui volevo morire. Da allora ho sempre cercato di conoscere ed adattarmi alla sua storia e alle sue usanze ma soprattutto di imparare la sua lingua. Per tale ragione non mi sono mai sentito immigrato e tanto meno estraneo alle vicende di questo Paese.

Poi sei riuscito pian piano ad affermarti come imprenditore dando lustro non solo alla Svezia ma anche all’Italia a motivo dei tuoi successi commerciali.

Quasi subito incominciai a vendere giocattoli per le fiere di tutta la Svezia. Dal momento che a quei tempi la produzione degli stessi era prevalentemente italiana, mi venne l’idea d’iniziare l’importazione dall’Italia. Con il tempo, ma anche grazie a tanti sacrifici il giro degli affari s’ingrandì così come l’assortimento (oggi di 5.000 articoli). Pertanto m’incamminai verso l’Oriente: prima in Giappone poi Corea del sud,Taiwan ed infine la Cina che visitai per la prima volta nel lontano 1966.

Tu hai viaggiato molto. Il tuo libro, magnificamente illustrato, oltre a presentare una lunga autobiografia ci racconta anche di paesi favolosi come il Tibet, la Mongolia e soprattutto la Cina.

Indubbiamente ho girato molto, non solo per affari ma anche per piacere personale in quanto amo visitare nuovi paesi per conoscere le loro culture ed usanze. Viaggi che hanno arricchito la mia vita dandole un senso nuovo. Già da ragazzo avevo letto “Il Milione”in cui Marco Polo raccontava del suo favoloso viaggio in Cina della durata di ben 17 anni. Ne rimasi davvero molto affascinato. Molti tra i luoghi da lui descritti e che ancora esistono, li ho voluti visitare e non nego la mia perplessità nel constatare che nei suoi racconti non gli sono sfuggiti neanche i minimi dettagli. Le città mercato, la costruzione dei ponti, i palazzi meravigliosi e misteriosi, le diverse religioni e culture, la via della seta, insomma la Cina è un vero continente. La sua civiltà è enormemente più antica della nostra, e, cosa non trascurabile, la Cina è stato un impero commerciale già da millenni.

Sei una persona ancora molto attiva, tuttavia gli anni passano per tutti. Quali sono, alla luce della tua esperienza, i consigli che ti senti di dare ad un giovane o ad una giovane italiana che intenda trasferirsi in Svezia oggi?

Il consiglio che vorrei dare a tutti i giovani è di non arrendersi mai. Nella vita bisogna combattere e mai arrendersi. Il lavoro, la creatività, l’ostinazione e un chicco di fortuna possono essere gli ingredienti per una vita piena di successi e soddisfazioni.

Tu intendi spedire gratuitamente la versione italiana o svedese del tuo libro a quei lettori che ne facciano richiesta. Ma quali sono le cose che nella vita ti hanno reso felice e quali quelle che, potendo, avresti voluto evitare?

Innanzitutto la mia famiglia che il Signore ha arricchito con 3 figli, sette nipoti e due pronipoti, poi il successo che anche i miei figli stanno ottenendo ed infine l’azienda che mi ha dato la possibilità di girare il mondo. Non c’è niente che avrei voluto evitare anche se piccole contrarietà e sconfitte non sono mancate, tuttavia anch’esse fanno parte della vita quotidiana. Da una sconfitta possono nascere nuove idee e nuove iniziati

 

Intervista a cura di Guido Zeccola su IL LAVORATORE, n.1/2013  Editore: FAIS (Federazione delle Associazioni Italiane in Svezia)