Ci siamo sempre chiesti, soprattutto alla luce delle opportunità e dei bisogni di oggi, come e di che vivessero coloro che nei tempi passati abitavano in una località come Montattico, con strade e sentieri sterrati, senza altri mezzi di comunicazione, a cinque chilometri da Casalattico, da percorrere a piedi o a dorso di mulo, perché le prime automobili cominciarono a salire lassu’ solo sul finire degli anni cinquanta.

L’orografia e gli spazi di Montattico non offrono terreni adatti a coltivazioni intensive. Certo il piccolo orto familiare lo si può ricavare nelle strette balze faticosamente terrazzate e rese praticabili, ma con quello non si riusciva a vivere, ed allora come si faceva?

La risposta è nelle parole di Angelantonio Macari, penultimo dei sette figli, Luigi, Saverio, Rocco, Maria, Concetta ed Elvira, di Marietto Macari e di Maria Borza, nato a Montattico nel 1948. Famiglia contadina.

Angelantonio riferisce una serie di toponimi relativi a località come pianori, vallette e balze, la cui distanza da Montattico è misurabile in ore di percorrenza a piedi sui sentieri di campagna : Obachelle, Valle Noce, Marra, Catenello ecc. Luoghi che, incastrati tra la trama di declivi e gole che dal massiccio del Monte Cairo discendono verso le imponenti gole del Melfa, costituiscono delle oasi fertilissime, ottimo ognuna per una diversa coltivazione: ottime le patate delle Obachelle, raggiungibili da Montattico dopo quattro ore di marcia in montagna, abbondanti le vendemmie dei vigneti di Valle Noce, lontana solo un’ora e mezzo di cammino ecc. e tra le oasi coltivabili si inserivano le zone di pascolo, sia per i bovini che per gli ovini, sempre risicate ed impervie.

Poi per raggiungere il mercato dove vendere il formaggio ed altri prodotti, rigorosamente trasportati a spalla, il fratello di Angelantonio doveva raggiungere a piedi Aquino e Roccasecca. Dalle montagne delle gole del Melfa si scendeva verso Roccasecca, di lì verso la Valle del Liri. Si mangiava proprio polvere e fatica tutti i giorni, ma nonostante questo, soprattutto in rapporto a molte altre famiglie meno fortunate, le cose in casa Macari non erano malvagie. Nelle varie proprietà sparse tra i monti tutta la famiglia Macari, dal nonno ai figli più piccoli attendevano a faccende agricole o ai pascoli. Tutti i fine settimana, dopo la scuola, si svolgevano tra le montagne, a zappare, seminare, raccogliere, mungere. A 8 anni Angelantonio si faceva di giorno e di sera i cinque kilometri tra Valle Noce e Montattico in poco più di un’ora. Lasciandosi ai ricordi Angelantonio racconta che erano un’ottantina i bambini che a metà degli anni cinquanta frequentavano la scuola elementare di Montattico. Tommaso Quintiliani è stato il suo primo maestro e Angelantonio, successivamente, diverrà suo compare e collaboratore nella sua decennale amministrazione del Comune di Casalattico. Affiorano alla sua memoria ancora i nomi di alcuni maestri dell’epoca: un certo Oreste Tofani, da Alatri, un certo Paniccia Vittorio da Veroli, alcuni insegnanti di Roma, Maria e Marisa. Più tardi insegnerà a Montattico anche la moglie di Tommaso Cecilia da Anagni. Essere insegnanti talvolta significava essere quasi dei pionieri, se gli alunni non potevano andare a scuola, era la scuola che andava da loro.  

Ma la tragedia si abbatterà sulla vita di Angelantonio come un fulmine con la scomparsa di mamma Maria. Morirà di parto nel 1956, a 43 anni, aspettando due gemelli. Lasciava un vedovo e sette piccoli orfani, solo il primo figlio ha già diciannove anni, e presto andrà in Francia. A questo triste episodio Angelantonio lega in modo innocente il primo ricordo del cappuccino !!! beveva latte, ma non conosceva il latte con il caffè, glie lo farà conoscere un parente che lo andò a prendere a Valle Noce per portarlo al capezzale della madre deceduta. Quel sapore conosciuto per la prima volta a 8 anni rimarrà per sempre nella sua memoria.

Nel 1958, il papà prenderà in moglie Onoria Iannucci di Casalvieri, che accudirà con dedizione i ragazzi e da cui avrà altri due figli, Luigi e Giovanna.

Come abbiamo detto, considerando la situazione generale a Montattico, la famiglia Macari non “se la passa troppo male”. Il papà di Angelantonio coltiva, alleva, commercia. Aprirà a Montattico persino un bar alla fine degli anni ’50, un bar che avrà il record di essere il primo bar della Valle nella vendita della birra Peroni, lo ricorda con molto orgoglio Angelantonio … dunque figuriamoci quanta gente stava ancora a Montattico e come cominciavano i rientri estivi degli emigrati… ma il top degli affari il piccolo emporio, che oltre al bar gestiva tabacchi ed alimentari, avvenne il 29 luglio del 1960, per la tradizionale festa della Penitenza. Bene, quel giorno la Festa era così affollata che gli incassi del bar raggiunsero trecentocinquanta mila lire…una cifra impressionante per l’epoca… ed era ancora sterrata la strada che recava a Montattico. Ironia della sorte, la festa della Penitenza è legata alla fine di una pestilenza http://visitvaldicomino.it/la-festa-della-penitenza-casalattico-ricorda-il-colera-del-1837

Angelantonio e il padre Marietto alla Festa della Penitenza a Montattico nel 1994

IL flusso verso la Repubblica Irlandese comincerà progressivamente proprio tra il 1956 ed il 1960. Fino ad allora si andava in Francia e in Venezuela, mentre già fiorente era la presenza, risalente agli ultimi dell’800, dei casalatticesi in Inghilterra, soprattutto dei “mortalesi”, nome originario degli abitanti dell’attuale Monforte.

Nel giro di pochissimo tempo il flusso da Montattico e da Casalattico verso l’Irlanda divenne un fiume: la famiglia di Angelantonio contava 54 cugini: nel 1964 di essi 2 saranno in Venezuela, 52 in Irlanda e nessuno in Italia.

Nella famiglia di Angelantonio il primo fratello era stato Rocco l’apripista, che con una sorella già a sedici anni nel 1956 aveva preso la strada dell’Irlanda. Nel giro di tre quattro anni Rocco riuscirà ad aprire un suo piccolo take away con Saverio e Concetta. Nel 1961 sarà Saverio a richiamare anche i fratelli Angelantonio, di soli tredici anni, e Maria. La prospettiva per Angelantonio non era quella di lavorare, i fratelli speravano che prendesse la via dello studio. Speranza riposta male, perché invece della strada della scuola scelse la strada della back yard o dei locali sottostanti il negozio, i luoghi dove in genere si preparavano le patate da friggere. Non conosceva ancora che poche parole di inglese, anche perché tutta la propria settimana era trascorsa al lavoro, e sempre tra familiari o compaesani. Ecco dunque che Angelantonio ci spiega nel dettaglio l’origine del mitico “One and One” che i clienti pronunciavano, indicando fisicamente con il dito una porzione di pesce ed una porzione di patatine. Un modo cortese per mettere a proprio agio quei lavoratori dietro la padella che ignoravano anche i pochi elementi di inglese. Dunque fin dall’inizio sempre e solo lavoro, in cambio i guadagni erano fortunatamente cospicui da subito. Già nel 1963, a soli quindici anni, Angelantonio apre la sua prima società con i fratelli Rocco e Concetta. Nel giro di poco tempo inizia il carosello di negozi acquistati, venduti e scambiati, interrotto ogni tanto da qualche affare poco redditizio…, ovviamente Angelantonio era ancora il ragazzo che lavorava soltanto a preparare la roba e a friggere…ma ancora per poco tempo.

Erano tempi di grossi affari nella gestione dei fish and chips, i fratelli Macari nel giro di tre anni possiedono già tre negozi, e tutti già saldati, come con puntiglio Angelantonio precisa. Del resto ricorda la vigilia del Natale del 1964, quando da solo dovette pulirsi una ventina di quintali di patate, mentre il fratello aveva preparato quintali di pesce, che le padelle sfornavano a ciclo continuo.

A quei tempi serviva solo una gran voglia di lavorare afferma Angelantonio e si facevano affari !!!!

Qualche ora di tempo libero che si strappava a un lavoro incessante e continuo, veniva dedicata a visitare qualche parente, o a frequentare qualche locale di paesani dove ritrovarsi con parenti e amici. Sarà questa paesanità  che darà origine nella comunicazione ad uno slang originale: parole e frasi dialettali anglicizzate e parole inglesi dialettizzate in casalatticese, o più esattamente in montatticese, con soronità originali, con composizioni linguistiche singolari e talvolta divertenti. Sullo slang anglo-casalatticese. esistono diversi lavori e studi di cui dovremo occuparci.

L’integrazione dunque era abbastanza approssimativa, ma il sentimento di gratitudine e di riconoscenza verso l’Irlanda è sempre stato presente e forte presso i nostri concittadini laggiù emigrati. I legami con il paese d’origine erano ancora assolutamente prioritari, cosicchè, come molti altri paesani avevano iniziato a fare, anche Angelantonio negli anni ottanta inizia ad alternare periodi di permanenza in Irlanda, per curare gli affari dei negozi dati in gestione  o gestiti dalla famiglia, a periodi di permanenza a Casalattico. Nel frattempo mette su famiglia, sposa Maria Annunziata Macari, da cui avrà i figli Marietto, Rita e Patrizia.

 

Angelantonio e Maria Annunziata, 1969 La prima Comunione di Angelantonio con il padre Marietto, le sorelle Maria ed Elvira, 1958

Nel centro di Montattico, supportato da una apprezzabile disponibilità finanziaria, ristruttura e riorganizza la propria abitazione, torna ad investire, come per un ancestrale richiamo, nelle attività agricola e nell’allevamento del bestiame. Recentemente il suo spirito imprenditoriale si è “scatenato” su a Campo del Popolo, una splendida valletta ai piedi della Silara e sui sentieri verso Terelle, dove, con qualche forzatura nella compatibilità ambientalista, ha costruito un imponente chalet rigorosamente in legno ed una serie di deliziosi bungalow, con tanto di cavalli che si aggirano nel recinto.  Perché la vitalità di Angelantonio è sempre in azione: concepisce iniziative, progetta investimenti, sogna sempre di fare. Per esempio è stato lui con alcuni amici ad inventare quel notevole evento che è “L’IRISH FEST” di agosto a Casalattico.

Angelantonio con la moglie Annunziata, vestiti da ciociari alla Festa dell'Emigrante a Casalattico, 2000

Un evento regionale assolutamente importante, con centinaia di fusti di birra e quintali di patatine e pesci fritti, con artisti italiani ed irlandesi, con i travolgenti ritmi delle ballate e delle danze popolari Irish, con la presenza di decine di turisti irlandesi, tutti rigorosamente ospiti personali di Angelantonio. 

Ma un’altra delle febbri di Angelantonio è la “politica locale”. Da decine di anni è amministratore del paese, nei diversi uffici di consigliere o di assessore. Attualmente é vicesindaco, ruolo che copre con piglio e generosità.

Continua sempre a fare delle incursioni in Irlanda, dove i suoi affari sono gestiti ormai dai figli con le loro famiglie. Marietto infatti ha sposato Stella Aprile, da cui ha avuto Angelo, mentre Patrizia ha sposato Christian Rea, di Sant’Amasio, con cui avrà tre splendidi bambini, Alejandro, Cecilia e Marianna.

Gruppo di famiglia, da sx Angelantonio, Mario, Cristian, Rita, Stella e Patrizia; i nipoti Alejandro, Marianna, Cecilia e Angelo

L’ultima delle incursioni risale ai giorni immediatamente precedenti la chiusura in Italia per il Covid 19. Progressivamente in tutta Europa si venivano chiudendo tutte le varie attività, tra le prime furono proprio i collegamenti aerei. Non si volava più tra l’Irlanda e l’Italia. Non sappiamo come ha fatto, ce lo dovrà dire, ma Angelantonio in pieno blocco aereo europeo è riuscito a rientrare in Italia… come a dire che manco il coronavirus lo ha fermato….  

Ma sono queste due foto finali a rendere meglio di ogni discorso la doppia anima di Angelantonio come di tantissimi italo-irlandesi.

Con i fratelli, da sx Giovanna, Luigi, Elvira, Angelantonio, Maria Annunziata, Concetta, Maria, Rocco e Saverio, 2004

 

 

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