Noi vogliamo raccontare Paolo indirettamente attraverso le pagine che gli dedica Mario Schiavi, nel volume ”GALLINARO Storie e storiacce di asini vino santi e briganti” e attraverso le testimonianze di coloro che lo conobbero e frequentarono con intensità durante le sue costanti visite estive a Gallinaro.

Un modo rispettoso e rispettabile, sobrio e diverso di fissare nella memoria collettiva del paese e della Valle questo personaggio. Un personaggio al quale, pur non avendo avuto la ventura di conoscere, Valcomino senza Confini si è affezionata, non solo per le diverse stagioni ed energie a lui dedicate, ma per la curiosità che lo animava, per i suoi multiformi interessi, per l’innocente emozione con cui assisteva ai tramonti dalla sua casa di Gallinaro, per l’attenzione e la cortesia con cui si rivolgeva ai suoi interlocutori, per la testarda fedeltà ai valori dell’amicizia. Una fedeltà rimpianta e ricambiata, come abbiamo piacevolmente constatato, dalla comunità gallinarese. All’interno delle pagine dedicate alla “Festa del vino”, che surclassano in numero le pagine dedicate alla “Festa di San Gerardo”, un cospicuo spazio è riservato a descrivere un personaggio che si aggira sornione, gentile e aristocratico tra la folla che si accalca tra le cantine: Paolo TULLIO. Un personaggio che ha segnato l’umanità vagante di Gallinaro, ed ha avuto come secondo e importantissimo approdo l’Irlanda. In questo viaggio seguiva le orme della madre, una Fusco di Casalattico appartenente a una famiglia di antica confidenza con l’isola verde.

Le riprese della Festa del vino di Gallinaro e le riprese con il drone sono state realizzate da Antonio Volante, il montaggio è stato curato da Paolo Ianni