di Silvano Tanzilli

In questa epoca coatta (causa coronavirus) della nostra esistenza, Sky cinema regala inaspettatamente ai propri abbonati una serie di pellicole cinematografiche di grande valore. In partcolare ho apprezzato la retrospettiva del  regista Anthony Minghella, personaggio a noi particolarmente caro.

Perciò dopo l’articolo sulla grande artista Juana Romani, che potete trovare su Studi Cassinati n.4/2019 e sul mio post fb del 26 febbraio u.s., sono qui a ricordare a voi, ma anche a me stesso, una breve storia che affonda anch’essa le radici nella nostra terra.

Con il padre Edoardo, un gelataio emigrato da Cervaro probabilmente nell’immediato dopoguerra, e la madre Gloria Arcari, famiglia proveniente da Valvori ( frazione di Vallerotonda), appare del tutto evidente che il sangue che scorre nelle vene di Anthony Minghella (nato a Ryde nell’isola di Wight nel 1956) trova la sua linfa in questo piccolo angolo del mondo attaccato al versante meridionale della catena delle Mainarde.

E ancora una volta è il cinema ( la settima arte) a rendere grande il nostro territorio, dal secondo dopoguerra in poi  con V. De Sica, A. G. Bragaglia, M. Mastroianni, N. Manfredi, Coluche, ecc. , ora anche con questo enorme talento che solo una disgrazia ci ha tolto all’età di 54 anni.


Il regista in azione

Ma perchè si possa comprendere appieno il senso di appartenenza del regista al nostro territorio e all’Italia intera - altrimenti l’appartenenza legata al solo fattore genetico sarebbe ben poca cosa - occorre guardare e riguardare a fondo le pellicole  della sua trilogia di maggior successo, giunto a sei anni di distanza dall’esordio cinematografico avvenuto nel 1990 : Il Paziente Inglese 1996, Il talento di Mr. Ripley 1999, Ritorno a Cold Mountain 2004.

 Da sottolineare anche che negli anni ’80, all’inizio della sua fantastica carriera, Minghella  è stato un apprezzato drammaturgo e commediografo al London Theatre, nonchè  sceneggiatore per la televisione britannica, e le tracce di questa formazione di base sono ben visibili nella sua narrazione cinematografica.

Il Paziente Inglese, tratto dall’omonimo romanzo di Michael Ondaatje, (12 nomination e ben 9 Oscar vinti, tra i quali quello per la miglior regia) è considerato uno dei più importanti film inglesi di tutti i tempi, e , pur raccontando una struggente storia d’amore tra i due protagonisti, interpretati da Ralph Fiennes (L. Almàsy il conte ungherese aviatore ed esploratore) e Kristin Scott Thomas (Katherine moglie di un Lord inglese), sullo sfondo della seconda guerra mondiale, vuole iniziare e concludere la sua nararzione nella  Caverna dei Nuotatori, in Egitto al confine meridionale con la Libia, famosa (oggi ancora di più dopo il film) per le pitture rupestri, pittografie datate a 10.000 anni fa durante la c.d. fase umida del deserto del Sahara. Tutte le altre scene, quelle legate al percorso di assistenza al protagonista - ferito e oramai moribondo dopo lo schianto con il suo aereo - dell’infermiera Hana, interpretata da una grande Juliette Binoche, sono girate in Italia, nei piccoli borghi della Val d’Orcia, in provincia di Siena.

Minghella e Kristin Scott Thomas    Minghella alla notte degli Oscar

Da brividi la scena nella basilica di San Francesco ad Arezzo, quando Hana, sollevata da una corda e fatta dondolare dall’artificiere Indiano (di nome Kip) all’interno della navata illumina con la fiamma della torcia, squarciando il buio della notte, i meravigliosi affreschi di Piero della Francesca, indugiando soprattutto suii particolari dei volti inquietanti  del ciclo legato alle “Storie della vera Croce”, dipinto nel 1452 nella cappella maggiore.

Matt Damon, Gwyneth Paltrow e Jude Law                                                    

Il Talento di Mr. Ripley, 5 nomination agli Oscar, tratto dall’omonimo romanzo di P. Highsmith,  cast stellare con Matt Damon, Gwyneth Paltrow e Jude Law, ecc. ( anche un grande Sergio Rubini), è un’omaggio al talento italiano del passato con le sue location tra P.zza di Spagna (bellissima l’inquadratura dall’alto della piazza con il fantasioso Caffè Dinelli), il teatro San Carlo a Napoli, Venezia, Palermo, e i paesaggi campani tra Sorrento, Ischia e Procida. Che dire poi dell’atto di riverenza alla musica napoletana antica e moderna ed in particolare al grande Renato Carosone con il suo brano “Tu vò fà l’americano”, magistralmente interpretato, in un piccolo locale di Ischia, da Matt Damon e Jude Law, oltre ad un giovanissimo Fiorello? Proprio qui, muovendosi con grande maestria tra le bellezza del nostro Paese, Minghella cerca di riaffermare quella inquietudine tutta moderna, lontani dalle tracce già segnate della propria esistenza (DickieJ. Law infatti vive una vita meravigliosa sulla costiera con il suo amore Marge G. Paltrow lontano appunto dalla ricchezza del padre, un magnate di New York), alla perenne ricerca di una dimensione privata in rifugi spesso irrangiungibili, con quella visione cosmica del mondo che rende i sui personaggi apolidi, in tutto simili alla sua storia familiare dove la dicotomia della  doppia nazionalità diventa incolmabile.

Donald Sutherland e Nicole Kidman   Gwyneth Paltrow e Jude Law

Ritorno a Cold Mountain infine, oscar a R. Zellweger – attrice non protagonista -  e 6 nomination, è un omaggio alle grandi e sconfinate distese della catena montuosa degli Appalachi, sfondo maliconico alla  storia d’amore tra  Jude Law (Balis) e Nicole Kidman(Ada) durante la terribile guerra di secessione negli Stati Uniti. Ma è allo stesso tempo il tentativo di ripudiare una guerra sanguinosa e di riaffermare un pacifismo destianto a fallire nella dimensione privata dei due protagonisti.  Del resto la poetica della improbabile storia d’amore in un contesto storico grandioso e devastante come quello dei conflitti bellici si era già visto ne “Il Paziente Inglese” e rappresenta anch’esso un tentativo del regista di costringere lo spetattore a distogliere lo sguardo, a pensare.


A. Minghella con la seconda moglie J. Choa                  

La morte prematura di Anthony Minghella, avvenuta nel 2008 a Londra per una banale operazione legata all’asportazione di una massa tumorale al collo, priva il cinema mondiale di un regista dotato di un talento innato, percepibile dalle sequenze (divenute oramai un vero e proprio stile personale), ma anche da ogni singola inquadratura che ci ha regalato nelle sue pellicole immortali, proprio nell’istante della sua piena maturità.

Non è superfluo ricordare a tale proposito il drammatico epilogo de Il Paziente Inglese, quando il conte  Almàsy torna nella Caverna dei Nuotatori per soccorere la sua amante Katherine, oramai priva di vita, la solleva tenendola stretta in braccio e piangendo la conduce  all’aereo percorrendo un lungo  sentiero del deserto in una sorta di solitario corteo funebre. Dopo il decollo la visione diventa lirica, con la telecamera fissa zenitale posta ad una ventina di metri al di sopra della scena dell’aereo in volo con a bordo il Conte e Katherine, morta con la testa reclinata su un fianco, mentre a grande velocità scorrono al di sotto della stessa inquadratura le forme ondulate, color ocra, delle dune del deserto del Sahara, in una sorta di “Digital art” applicata al cinema.

Il regista con i figlii Max (attore) e Hannah   Minghella e Matt Damon

La sua scomparsa ci priva, purtroppo, di  un grande artista che nelle tante e lunghe sequenze che accarezzano i nostri monumenti, che si soffermano sui borghi e sui paesaggi montuosi, sulle vallate e sugli esseri umani che le popolano, ha dato prova indirettamente della profonda appartenenza ai suoi luoghi di origine, alla nostra cara terra, ma soprattutto alla sua vera nazionalità che nessun paese straniero potrà mai sostituire: l’Italia.

 

 

FILMOGRAFIA

1990 - Il fantasma innamorato - Regia; Sceneggiatura; Soggetto

1993 - Mister wonderful - Regia; Sceneggiatura; Soggetto

1996 - Il paziente inglese - Regia; Sceneggiatura

1999 - Il talento di Mr. Ripley - Regia; Sceneggiatura

2000 - Play - Regia

2003 - Ritorno a Cold Mountain - Regia; Sceneggiatura

2006 - Complicità e sospetti - Breaking and Entering - Regia; Sceneggiatura

2006 - Espiazione - Attore - Intervistatore

2008 - New York, I Love You - Soggetto; Sceneggiatura

2009 - Nine - Sceneggiatura

 

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