È indiscutibile che “Morelli’s”, in Irlanda del Nord, rappresenti un autentico brand che simboleggia una famiglia di origini italiane e la produzione di gelati.

Il nostro punto di riferimento nell’accostarci ai “Morelli’s” è stato Annino, BMA (Barbato Mario Annino) per le carte, “Nino” per gli amici.  Ora è lui il patriarca che gestisce la memoria della famiglia. Un personaggio notevole, sulla soglia dei 90 anni portati con assoluta freschezza di corpo e di mente. Affabile, parla un perfetto italiano, ogni mattina infila una camminata a passo semiveloce di tre quattro kilometri, anche se sino a poco tempo fa ne percorreva molti di più in bicicletta. Un’impressionante mole di interessi, di viaggi e di conoscenze rende molto piacevole conversare con lui. Nino è il primogenito di Angelo, il capostipite scomparso nel 2007. Alterna la permanenza in Irlanda del Nord a periodi di soggiorno a Sant’Andrea, dove amministra i passaggi e le visite in Italia dei suoi figlioli e nipoti e talvolta di tutta la famiglia Morelli.

UNA FAMIGLIA, UNA SAGA

La vicenda della famiglia Morelli ha una trama dai tratti epici. Una vicenda in cui confluiscono tutti gli elementi che contrassegnano l’emigrazione: i vari argomenti legati all’identità, i diversi aspetti antropologici, le vicende drammatiche che s’intrecciano con la storia, l’ostinata fedeltà al valore del modello “famiglia”, proprio della nostra cultura, una lineare e leale integrazione ai modelli della comunità anglosassone, la creatività ed una visione quasi religiosa del lavoro sino al sacrificio fisico.

La quarta generazione della famiglia Morelli continua ad avere rapporti con la terra d’origine, frequenta le dimore possedute a Sant’Andrea, la frazione di Casalattico da cui tutto partì, come luogo di massimo relax, ma anche base per escursioni nei luoghi più interessanti d’Italia, spesso con la compagnia di amici inglesi cui fa orgogliosamente da guida. D’altro canto la famiglia Morelli, con un piccolo impero nella produzione e nella distribuzione dei gelati in Irlanda del nord, è legata all’Italia anche da motivi professionali: per le consulenze legate alle tecnologie produttive del gelato, di cui l’industria italiana è leader nel mondo, per la partecipazione a meeting e fiere circa le tendenze mercato. La loro appartenenza civica alla società nordirlandese ovvero britannica, è ferma, convinta e fedele, altrettanto autentica è in tutti l’appartenenza sentimentale e culturale alla loro terra d’origine.

UN PO' DI RICOSTRUZIONE STORICA

Onorio Morelli, 1847, sposa Clementina Taddei, 1849, figlia di Francesco Saverio (1825) e Angela Morelli (1827). Ebbero tutti figli maschi: Domenicantonio 1872, Barbato 1874, Giuseppe 1876, Costantino 1877, Francesco Antonio 1879, Annunziato 1883, Pietro1885, Antonio Leonardo Vincenzo 1889 e Giacomo 1892. Negli ultimi anni dell’800 la famiglia Morelli possedeva diversi piccoli appezzamenti di terreno a Casalattico, ma ciò che si produceva con immensa fatica, non era sufficiente per una vita dignitosa. Molti dei fratelli decisero di partire. Direzione vaga verso il nord, poi si sarebbe visto. Partirono a piedi, come tanti altri. Lungo il viaggio si adattavano a tutti i lavori che trovavano, per sopravvivere ed andare avanti. Sappiamo per esempio che Pietro ha lavorato per un periodo a Parigi come soffiatore di vetro. In seguito, sull’esempio di tanti altri paesani il gruppo si avviò verso l’Inghilterra. Sono infatti registrati nel censimento del 1901 a Londra, da cui risulta che la famiglia abitava al numero 6 di Auberon Terrace a Woolwich. Il padre Onorio aveva 54 anni e lavorava come operaio in una fabbrica di vetro. I suoi figli Antonio, Barbato e Pietroerano soffiatori di vetro, Vincenzo era un assistente, mentre Domenicantonio, anche lui registrato come lavoratore del vetro, era ormai sposato e abitava allo stesso indirizzo con sua moglie Anna e due bambini, Luigi di 3 anni e Filomena di 1 anno. 

Il figlio Giuseppe (Joe) invece si era trasferito a nord a Greenock, in Scozia, in seguito avrebbe attraversato anche lui il mare per raggiungere l'Irlanda del Nord. Qui a Ballymena aprì un piccolo caffè. Suo fratello Peter lo aiutava in estate spingendo il suo carretto di gelati nelle vicine località balneari di Portrush, Portstewart e Castlerock. Giuseppe è registrato nel censimento del 1911 a Keylands Place, Windsor, Antrim con sua moglie Antonia e figli Romano di quattro anni e Gaetano di due.

Successivamente Giuseppe si trasferì a Broadstairs Kent, in Inghilterra, dove aprì diverse gelaterie, ponendo le basi per costituire il ramo inglese del futuro brand di “morelli’s ice cream”.

Domenico aprì un negozio di fish and chips a Coleraine, i guadagni gli consentirono di aprire altri negozi, sempre vendendo pesce e patatine, gelati, dolciumi e tabacco, oltre a gestire un servizio di taxi locali. Cosi anche Peter decise di stabilirsi a Coleraine aprendo il primo di luglio del 1911 il "Peter's Café" in Stone Row. Non molto tempo dopo essersi stabilito in questa città, Peter sposò nel 1914 Annie Dymond, una ragazza del posto. Insieme aprirono un secondo negozio "The Ice Pala-ce" a Portstewart. Nel 1925, quando l'attività si espanse, Peter e Annie, che non avevano figli, chiama-rono con loro il nipote Angelo da Casalattico, figlio di Barbato, che aveva diciotto anni.

 

ANGELO, IL PATRIARCA

Angelo da bambino già era stato in Irlanda, ma del sud, a Dublino. I suoi familiari avevano un piccolo shop in Parnell Street. Proprio in quella zona, quando nel 1916 ci fu la famosa rivolta dell’Easter Rising, tra i rivoltosi irlandesi e l’esercito di occupazione inglese, avvennero gli scontri, ai quali Angelo dall’interno del piccolo negozietto aveva assistito. Nel 1921 poi la famiglia sarebbe rientrata in Italia.

Angelo affrontò il lavoro con molta determinazione, imparando velocemente i meccanismi e i segreti di quell’attività. Era ambizioso e all’età di 21 anni chiese a suo zio di vendergli il "Café Lido” di Portstewart. Peter gli cedette la gelateria per 600 sterline, debito che Angelo onorò puntualmente.

 Dopo alcuni anni Angelo tornò a Casalattico, deciso a sposare Anastasia Cassoni, la ragazza di cui era innamorato da qualche tempo e che aveva dovuto lasciare per emigrare in Irlanda del Nord. Vinte le resistenze del padre di Anastasia i due giovani si sposarono nella chiesa di San Barbato a Casalattico, poco dopo rientrarono a Portstewart. Il primo figlio, chiamato Nino, ma il cui esatto nome era ed è Barbato Mario Annino, nacque nel 1932, il secondo figlio Corrado é arrivato nel 1933 e il terzo, Guido, nel 1935.

 Nino Morelli

LE VICENDE DELLA GUERRA

Era diffusa l’idea che l’emigrazione non fosse definitiva, s’ipotizzava sempre un rientro, perciò era consuetudine provvedere all’apprendimento della lingua italiana dei propri figli, magari assicurandogli un percorso scolastico adeguato. Così nel 1937 Nino e Corrado, i due ragazzi più grandi, furono mandati a Casalattico, presso la nonna, per frequentare le scuole elementari e medie … Nel frattempo, a Portstewart, già si temeva una guerra imminente. Poi giunse la notizia che il 10 giugno del 1940 Mussolini, che aveva stretto un'alleanza con la Germania di Hitler, aveva dichiarato guerra alla Gran Bretagna.

Per gli italiani presenti sul territorio della Gran Bretagna, alcuni lo erano da decine di anni, fu l’internamento e la prigionia, in quanto se ne temeva una funzione di quinta colonna (spie) ai danni della Gran Bretagna. Angelo fu arrestato e condotto nella prigione di Crumlin Road a Belfast. Il suo nome fu inserito nell’elenco di coloro destinati ad essere deportati in Canada. Condotto a Liverpool era in fila, in procinto di salire sull’Arandora Star, quasi sulla scaletta fu raggiunto da un ufficiale inglese che lo condusse via, sostituendolo con un altro prigioniero poiché sarebbe stato inserito in quell’elenco per errore. Il destino aveva salvato Angelo dalla tragedia della nave che avrebbe provocato la morte di 830 passeggeri deportati, dei quali 447 italiani. Successivamente fu trasferito dapprima in un campo di internati nel Lancashire e in seguito nel campo sull'Isola di Man, dove rimase sino alla fine della guerra. Nel frattempo, Anastasia e il piccolo Guido ricevettero l'ordine di risiedere a Portadown con un'altra famiglia italiana, La loro presenza a Portstewart, zona costiera era considerata “pericolosa”. La gestione del negozio fu affidata ad altri italiani, anch’essi originari di Casalattico, ma nati in terra d’Inghilterra e quindi considerati più affidabili, si trattava di una famiglia Forte di Portrush, Alba e Pace Forte figlie di Carmine Forte. Si rileveranno integerrimi ed ottimi conduttori del negozio che mantenne inalterato il suo livello di affari. Angelo sarà rilasciato alla fine del conflitto, dopo essere stato occupato in alcune mansione presso la Royal Air Force.

Lo scoppio della guerra aveva peraltro bloccato i due bambini Nino e Corrado in Italia. Sebbene fossero al sicuro perché affidati alla nonna, l’interruzione delle comunicazioni e delle notizie rendeva drammatica la situazione per i genitori. E’ facile immaginare lo stato d’animo della Signora Anastasia: si ritrovava con un marito prigioniero di cui non sapeva nulla, con due figli appena adolescenti in Italia dei quali non riusciva ad avere notizie, con un negozio affidato a degli estranei e con un bimbo piccolo. Del resto anche la condizione di Angelo era drammatica: ignorava il suo destino, lasciava la moglie con un bambino, due figlioli isolati in Italia e non sapeva niente del negozio.

Nel 1986 abbiamo conosciuto la signora Anastasia, una grande donna, di poche parole ma attenta, sorridente e riservata, con uno sguardo che rivelava le difficili prove che la vita le aveva imposto.

Convitto/Collegio delle suore di Casalattico

I ragazzi sono diventati autentici casalatticesi, hanno dimenticato persino quanto avevano appreso della lingua inglese, frequentano dapprima le scuole di Casalattico, e quindi le medie a Sora. Tuttavia negli scambi hanno fatto amicizia con i bambini che risiedevano presso un Convitto/Collegio gestito dalle suore a Casalattico, presso i locali dove attualmente ha sede il Municipio. Alcuni di questi bambini venivano da Sora. Si trattava di Raffaella ed Antonio Masci, della nota famiglia di gelatai, e di Maria, Renata e Tonino Vicini.

Gruppo di alunni al collegio

Alcuni sono scomparsi, ma con i viventi i rapporti di Nino destano emozione, come l’amicizia che lo lega a Raffaella Masci.

Raffaella Masci

Le fasi della guerra nelle nostre zone, con l’assalto delle truppe alleate alla linea Gustav e le imminenti battaglie di Cassino, sono drammatiche anche per i due bambini. Parte dei Casalatticesi, tra i quali Nino e Corrado con la nonna che li custodiva, saranno sfollati a Ferentino negli ultimi del 1943.  Qui la famiglia Morelli convisse, in un’abitazione autonoma, con la famiglia di Cesidio Quintiliani, padre di Tommaso, futuro sindaco di Casalattico. Entrambe le famiglie saranno in seguito trasferite dagli alleati nelle loro retrovie ed esattamente in Calabria.

Ogni passo di queste vicende è ricordato da Nino con una lucidità impressionante: dal carro ferroviario scoperto, al sole che li accompagnò ostinatamente, dalle soste nel lungo viaggio alla casetta dove furono alloggiati a Cittadella del Capo, la piccola frazione marina di Bonifati nei pressi di Cetraro. Non sfugge a Nino di sottolineare la solidale ospitalità che ebbero, in quel momento veramente difficile, da una famiglia del luogo, la famiglia di Guido e Lisa Fiorillo, che li ospitava, li proteggeva, li riforniva di cibo adeguato alle loro necessità, unitamente a un’enorme dose di conforto e confidenza umana. Nino e Corrado giocavano con i bimbi della signora Lisa, Valentino e Gigino. Con un pizzico di vanità Nino inserisce tra le attività del momento anche “l’aiuto” che davano ai pescatori del luogo… In seguito papà Angelo, fedele al valore della memoria e della riconoscenza, rintracciò questa famiglia, curiosamente impegnata anch’essa nel mondo della ristorazione e dei gelati, stabilendo fermi e costanti rapporti di amicizia. In Calabria i Morelli rimasero per diversi mesi.

 Angelo e Anastasia Morelli al matrimonio di Roberto Fiorillo

John un amico irlandese, Simona Fiorillo e Nino Morelli

Rientrati a Casalattico la nonna cercava disperatamente ed inutilmente di trovare il modo di far viaggiare i bambini verso la loro famiglia in Gran Bretagna. Non erano pochi coloro che non riuscivano a ricongiungersi con le proprie famiglie in Gran Bretagna, per cui le forze alleate in Italia per loro avevano costituito un campo di smistamento ad Aversa per risolvere il problema del ritorno.

Sorridendo, Nino ricorda che si mangiava sempre lo stesso piatto, burro e piselli, tanto che Corrado ne sviluppò un’allergia che non gli avrebbe consentito più di mangiare formaggi per il resto della vita … Ma finalmente un po’ di fortuna arrideva ai due ragazzi. Il comandante del Campo, un certo Mr. William Irwin Cunningham, era un ufficiale che da civile era funzionario comunale proprio a Port Stewart.  Scorrendo l’elenco dei presenti nel campo notò i loro nomi, ed avendo verificato che erano i figlioli di Angelo ed Anastasia che conosceva bene, si adoperò per accelerare il loro ritorno in famiglia.

IL RITORNO IN FAMIGLIA

Nel giugno del 1945 i ragazzi raggiunsero in treno Calais, da dove presero il battello per Dover. Qui li accolse uno zio, Mario Morelli, appartenente alla famiglia di quel Giuseppe Morelli, zio di Angelo, che trenta anni prima dall’Irlanda si era trasferito in quelle zone. Lo zio li accompagnò personalmente a Belfast con un piccolo aereo da otto posti che aveva affittato per lo scopo. Nino ricorda ancora come fosse traballante quel piccolo aereo, certamente d’origine militare, che dovette fare tappa sull’isola di Man, là dove il padre era stato recluso, per fare rifornimento.  All’aeroporto di Belfast finalmente dopo sei lunghi anni la famiglia poteva uscire dall’incubo e riunirsi. A distanza di settantasette anni Il ricordo di quell’abbraccio emoziona ancora Nino.

I due ragazzi rientrando in Irlanda dovettero tornare a scuola per apprendere nuovamente la lingua inglese. In Italia avevano frequentato le elementari ed anche un paio di anni delle scuole medie a Sora, come abbiamo visto, ospitati da un loro prozio, Monsignor Angelo Cassone, occupato presso la Curia di Sora.

Il ritorno a scuola non fu piacevole, anche perché essendo inseriti in una classe inferiore di un paio di anni erano burlati dai loro compagni più piccoli. Ma il loro apprendimento di ritorno della lingua inglese in poco più di un anno fu completo. Anzi, ci tiene a ribadirlo Nino, risultarono più brillanti dei loro compagni proprio in lingua inglese. Al termine del ciclo delle scuole secondarie Nino, a diciassette anni, interrompe gli studi per poter lavorare con il padre.

Negli anni del dopoguerra, l'economia ripartì. Peter Morelli si era ritirato e Angelo acquisì anche la gelateria “Stone Row” a Coleraine e la  "Shamrock Corner" a Portrush, in seguito ribattezzata "The Savoy".  Dunque Il triangolo PurtRush, PortStewart, Coleraine, tre cittadine della Contea di Derry, vicine pochi kilometri l’una dall’altra, diventano il triangolo d’oro dei gelati e della famiglia Morelli. Angelo e Anastasia avevano deciso che i tre negozi sarebbero stati la loro eredità per quando i figli sarebbero cresciuti.In verità le “preoccupazioni” di Angelo nei confronti dei figli riguardavano anche il loro futuro da mariti. Fedele al proverbio “mogli e buoi dei paesi tuoi” Angelo provò a portare i figli in Italia nella speranza che incrociassero con probabili mogli italiane, ma questo non accadde. Si trattava di ragazzi fedeli ai valori della famiglia, ma lo erano anche di più alla libertà del cuore. Solo Guido sposo’ una ragazza che aveva delle relazioni di parentela con le famiglie Di Vito e Fusciardi, entrambe originarie di Casalattico.   Dicevamo del triangolo Portrush, Portstewart, Coleraine, bene, le tre cittadine si trovano sulla costa nord dell’Irlanda, zona balneare e turistica, nei pressi della favolosa costa del Giant Causeway, a meno di 100 kilometri da Belfast. Paradiso dei golfisti, con decine e decine di campi green. Zone ventose ma con un clima sostanzialmente tiepido, meta turistica non solo dall’Irlanda ma da tutto il Regno Unito.

Colonne basaltiche del Giant Causeway 

Promenade di Portstewart

La baia di Portrush

A PROPOSITO DEL GOLF

Risale a più di sessanta anni fa la militanza dei fratelli Morelli tra gli uomini muniti di bastoni che camminano, picchiano palle e camminano di nuovo. Nino è dunque un veterano dei campi verdi e membro emerito del più blasonato club golfistico del Nord Irlanda ROYAL PORTRUSH GOLF CLUB 

Quando era in attività sportiva Nino era un apprezzato giocatore, aveva calpestato infatti i migliori green d’Italia: Villa d’Este di Como, Donna Fugata a Ragusa e l’Olgiata di Roma. 

La storia della famiglia Morelli si è sempre intrecciata con il golf, non solo per essere tutti esperti giocatori, ma per essere sempre stati in prima linea nell’assistere e nell’invitare tutti i giocatori italiani partecipanti agli importanti tornei internazionali di golf in svolgimento nella loro zona. Non è mai mancato il tocco di italianità alla famiglia Morelli, nonostante qualche delusione, come quando nel 2019 durante lo svolgimento di un Torneo Internazionale a Portrush il famoso golfista italiano Francesco Molinari, nonostante lo avesse promesso, non intervenne all’inaugurazione di un poster a lui dedicato nei locali della gelateria di Portstewart, gestita da Damian, il figlio di Nino.

Nino Morelli al golf

MORELLI'S ICE CREAM

Morelli’s” in Irlanda del Nord è un autentico brand, sinonimo di Italia, di famiglia italiana e di gelati. Parlavamo del piccolo impero poco avanti, e quello dei gelati è stato ed è il destino e la vocazione della famiglia Morelli, partendo dal vecchio Peter, passando per Angelo, l’ iniziatore di questa dinastia, protagonista nel 2003 di un brillante reportage della BBC, “A family portrait”   dedicato proprio alla famiglia Morelli, transitando per la terza generazione, Nino, Corrado e Guido, e giungendo agli eredi di questi ultimi, ovvero Damian, Angelo, Rosanna e Nicole, figli di Nino, Dino, Aldo, Lisa e Piera figli di Corrado e Marino, Romeo, Arnaldo, Daniela e Tania, figli di Guido.  E si affaccia una folta quinta generazione.

LINK DEL FILMATO BBC

Una delle scene certamente toccanti del reportage è la riunione di tutta la famiglia per festeggiare il vecchio Angelo, una miscela di caratteri somatici, di età, di esperienze, di storie e di umanità esaltante.

Sono una istituzione dicevamo, perché l’ultima generazione non ha solo raccolto l’attività dei padri, ma l’ha incrementata e sviluppata, portandola ad essere il marchio dei gelati più noto e diffuso in Irlanda del Nord e avviandosi ad esserlo anche in Irlanda del sud. Decine e decine di gelaterie gestite direttamente dalla famiglia o in franchising, - una rete di distribuzione ogni giorno più vasta all’interno delle grandi compagnie commerciali, - una politica di marketing intelligente, vivace ed aggressiva, - decine e decine di premi nei concorsi e nelle esposizioni dei prodotti alimentari in tutto il Regno Unito e in Irlanda, - un costante aggiornamento tecnologico, - l’offerta di una scelta vastissima con ben 90 gusti, dai tradizionali, agli esotici agli innovativi, - la scelta di puntare subito su una qualità delle materie prime indiscutibile sono la prova e il segreto dell’enorme successo del gelato “morelli’s”.  E tutto questo è supportato da siti web completi ed esaustivi http://www.morellisices.comhttp://www.morellisofportstewart.co.uk , nei quali è sempre presente l’orgoglio per l’identità italiana, sia per le origini della famiglia, sia per il gelato come prodotto italiano. Damian e Nicole gestiscono delle gelaterie con il marchio “morelli’s” a Portstewart, mentre Arnaldo, Marino, Romeo, Daniela e Tania, i figli di Guido, gestiscono l’azienda madre che produce il famoso gelato a Coleraine e lo distribuisce in tutto il Regno Unito In tutta questa storia emerge che quando Nino parla lo fa sempre al plurale, è in pensione da anni, ma con il cuore e con la mente è sempre tra i gelati con i suoi familiari, vive come una vittoria personale i premi dei nipoti, come quello dell’ottobre scorso, un nuovo contratto di distribuzione, una nuova gelateria … proprio come una mano: ogni dito per conto suo, ma all’occorrenza insieme per essere forza vincente.

Nino in relax riflessivo

Anni '90 - Nino con Nan tra i vicoli di Casalattico

La famiglia di Nino al completo (da sx Angelo, Nicole, e Damian; Nan, Nino e Rosanna)

Nicole con la madre

Nino con la famiglia di Damian alla laurea della nipote Francesca

Campioni d'Europa

Elizabeth e Corrado con i figli Liza, Dino, Piera e Aldo

L’intera quarta generazione di cugini

I figli di Guido, Marino, Tania, Romeo, Arnaldo, Daniela

1911-2011 CENTO ANNI DI ATTIVITA'

Nel 2011 “morelli’s” ha festeggiato il secolo di attività, lo ha fatto alla grande. Daniela ne ha addirittura prodotto una pubblicazione “Cento anni: one hundred years of Morelli's Ice Cream”, presentato nel sito aziendale con il seguente commento - La storia è proprio come la ricetta del gelato perfetto. È stato fuso insieme con l'amore, le difficoltà, la forza della famiglia e la passione italiana. Inizia nell'idilliaco villaggio di Casalattico in Italia e continua sulla costa settentrionale dell'Irlanda del Nord.

Dalle umili origini a Coleraine nel 1911, l'azienda della famiglia Morelli è cresciuta attraverso decenni di duro lavoro fino a diventare l'istituzione locale che è oggi. Segui, attraverso parole e immagini, i colpi di scena, i personaggi colorati e l'affascinante sequenza di eventi che è la Storia di Morelli.

http://www.morellisices.com/awards.php

Siamo estremamente orgogliosi dei numerosi premi e riconoscimenti che abbiamo ottenuto nel corso degli anni. Le gare nazionali del gelato del Regno Unito sono state gestite da enti commerciali del settore; 'The Ice Cream Alliance' dal 1940 e sono intrisi di storia e tradizione. Da quando abbiamo iniziato a partecipare negli anni '70 abbiamo vinto diplomi, diplomi di merito e diplomi speciali di merito, con il nostro primo grande successo che arriva nelle competizioni del 1992, quando abbiamo vinto la classe di gusto speciale con il nostro toffee crunch.

Il 2006 ha visto l'inizio di un enorme successo nelle classi di vaniglia. Vincendo entrambi i titoli di vaniglia del latte in quell'anno, siamo diventati la prima azienda in assoluto a vincere l'ambito "doppio". Da allora, abbiamo conquistato altri 5 primi premi per il nostro gelato alla vaniglia ai National Awards con il coronamento del successo nel 2011/12, quando ci è stato assegnato il titolo di "Vanilla Champion of Champions", la prima azienda in Irlanda a fare così.

Il tempismo di questo prestigioso titolo non avrebbe potuto essere migliore in quanto coincideva con le nostre celebrazioni del "Cento Anni", una serie di eventi che si sono svolti per celebrare il nostro centesimo anno di attività. Nell'ultimo rinnovo delle competizioni, tenutosi nel febbraio 2013 ad Harrogate, abbiamo ripetuto il successo del 2006 vincendo entrambe le coppe di vaniglia al latte e assicurandoci una storica seconda "doppietta".

IL GUINNESS

2.728 persone! Per celebrare il nostro centenario, 1911-2011, abbiamo ospitato tutta una serie di eventi tra cui una mostra fotografica e un ballo di beneficenza, ma il momento clou dell'anno è stato il Guinness World Record.Abbiamo raggiunto questo obiettivo sabato 23 luglio 2011 stabilendo il record di 2.728 persone che gustano il gelato allo stesso tempo" con la certificazione ufficiale di Guinness World Record.

Siamo estremamente orgogliosi delle nostre umili origini, dal piccolo caffè del nostro prozio sulle strade acciottolate di Coleraine a quello che oggi è il gelato italiano più famoso d'Irlanda.

LA SOLIDARIETA'

Alla qualità dei gelati, alla fierezza per la propria identità, ad una gestione aziendale scrupolosa e florida si accompagna un ulteriore elemento che suscita stima e simpatia verso questa famiglia:  presso l’enorme e prestigioso locale di Portstewart  la famiglia Morelli ha istituito, in forma stabile, una serie di serate di solidarietà verso associazioni ed enti no profit che operano nel settore socio-assistenziale alle persone, della tutela dell’ambiente, dell'animazione culturale. Il ricavato delle serate è devoluto in solidarietà.

 

Si ringraziano per la collaborazione: Il Festival dell’Emigrazione di Atina,  Louise Shapcott,  Matteo Forte,  Vanessa Ianni, Giovanni Marsella, Raffaella Masci,  Simona Fiorillo,  Dino Lieghio.