Accade che ti imbatti in una persona attraverso quanto ne riferisce una terza persona. Sono informazioni  intriganti e le insegui. Trovi conferme e prove che suscitano interesse e curiosità. Ne scaturisce una immediata ed istintiva simpatia.

Non lo conosci personalmente, tuttavia  le sue scelte di vita, la sua disponibilità verso gli altri, la sua serena determinazione nell’accostarsi agli altri per risolvere o attenuarne le sofferenze, la sua  pacata adesione ai valori della cultura di origine, semplici e identitari, ma nello stesso tempo aperti e sensibili alla cultura del paese di accoglienza, inducono a concludere che si tratta di un personaggio avvincente e di forte personalità.

Questo è accaduto prima di conoscere, almeno telefonicamente, Briano di Rezze. Gli abbiamo riferito del nostro interesse a conoscerlo meglio e a proporne la figura ai nostri amici. Dopo una cortese ma formale ritrosia ha accettato di essere lui stesso a parlare di sé, rinviando una conoscenza diretta al 2023, quando progetta (se Dio vuole) un viaggio con la sua famiglia in Italia e a Casalvieri.

Briano di Rezze risiede ed opera in Canada come professionista ricercatore nel settore della psicoterapia specializzata nella ricerca sull’Autismo. Ma è più opportuno che sia lui stesso a parlare di sé.

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UN'INFANZIA ITALO-CANADESE

di Briano Di Rezze

Sono nato a Toronto da Anna e Gino Di Rezze,  ambedue con radici casalvierane. Mia nonna (Pasqualina Greco)  portava mia madre  in grembo quando intraprese il viaggio via nave  che da Casalvieri la porto’ in  Canada, dove si stabili’ nella citta di Windsor nell’Ontario.

La famiglia di mio padre invece emigrò a Toronto da “Iacucci”, una contrada in territorio di Casalvieri. Sia Windsor che Toronto a quei tempi erano punto di arrivo di tanti immigrati italiani., tra cui moltissimi Casalvierani  i quali hanno fondato il Casalvieri Club a Toronto e il Ciociaro Club a Windsor.

Io ho avuto la fortuna di avere due  persone della mia famiglia come  membri fondatori di ambedue i Club: mio zio Angelo Di Rezze (Casalvieri Club) e mio nonno Nicola (Ciociaro Club). Mia sorella (Daniela Di Rezze-Campione) ha partecipato in gioventù a molti eventi in tutti e due  i Club e questo ha contribuito ad insegnarci molto della nostra cultura: non solo valori, fede, cibo, eleganza e storia, ma anche come imparare  dalla vita comunitaria sia passate che attuale.

La vicinanza con la mia famiglia, sia il ramo di Windsor che quello di Toronto (le due citta’  infatti distano circa quattro ore d’auto), mi ha fatto capire l’importanza  sia del supporto  familiare che  delle tradizioni Casalvierane.

 

Ma ci sono anche tradizioni Canadesi completamenta diverse dale nostre e nient’affatto italiane: una di queste  - che io ho abbracciato- e’ stata  il gioco dell’Hockey, considerato da molti Italiani uno sport strano  e pericoloso e quindi  molto poco diffuso tra la gioventù di origine Italiana. I miei genitori invece mi hanno sempre incoraggiato a giocare ad Hockey e cosi all’eta’ di 17 anni mi sono trovato a giocare in Europa  davanti a centinaia (e qualche volta anche migliaia) di spettatori durante l’estate in Austria, in Germania e in Italia (Brunico).

Stadio del ghiaccio di Brunico durante la tournée in Italia

Un’esperienza  fenomenale che ha contribuito alla mia carriera di giocatore presso l’Universita’ di Toronto, dove nel corso della mia prima stagione  (era il 1996) ho vinto il premio  “Rookie of the Year”. Aver fatto parte della squadra e della comunità dell’Hockey è stato per me molto importante e mi sono trovato  bene in quell’ambiente, anche se  ero sempre considerato una rarità, (eccetto quando mettevo su la musica di Andrea Bocelli negli spogliatoi prima delle partite), uno dei pochi “Italiani” in quello sport tipicamente Canadese.

La vita in famiglia e la costruzione della carriera

Giocare ad Hockey all’Università è stato per me una grande  conquista che mi ha permesso di coltivare tante amicizie di lunga durata, ma già da allora io sapevo di voler una carriera nell’ambito della sanità. Infatti sono entrato nel campo della terapia occupazionale, una professione che si interessa di come rendere piu’ indipendenti  le persone disabili e di come aiutarle a partecipare attivamente alle loro comunità. 

Con la squadra universitaria di Toronto 1997/99 (Briano è il quarto da destra della seconda fila)

Dopo il diploma  conseguito nel 2003 ho lavorato nel campo della Disabilità Infantile nel piu’ grande centro specializzato di tutto il Canada, “Holland Bloorview Children Hospital”. Lavorando in questo campo ho visto con i miei occhi che ci sono tante cose di cui questi bambini hanno bisogno, per poter avere una adolescenza simile a quella che avevo avuto io e di come nello stesso tempo la ricerca sia molto carente in questo campo.

Mi sono sposato nel 2004 con la  mia compagna di una vita  Mariana De Bartolo, una ragazza di origine Calabrese  cresciuta con i miei  stessi valori. Grazie al supporto delle nostre famiglia abbiamo potuto continuare a coltivare le nostre passioni professionali. Abbiamo due bellissimi bambini, Christian e Evangeline i quali amano la loro famiglia e l’Italia ed hanno abbracciato i valori di famiglia e comunità con i quali sono stati cresciuti. Dio volendo, speriamo di portarli in Italia nel 2023 e far visitare loro sia Casalvieri che Cosenza.

La vita professionale

Nella mia carriera di terapeuta mi sono reso conto delle carenze nella ricerca su come aiutare i pazienti pediatrici affetti da disabilità,  specialmente da autismo. Per questa ragione ho continuato gli studi presso la McMaster University dove ho conseguito sia la laurea che il post-doctoral training. In quel periodo c’erano molti studi sulle cause e la terapia dell’autismo, ma io vedevo che c’erano tanti bambini affetti da autismo che crescendo diventavano adulti e avevano bisogno di aiuto immediato. Nello stesso tempo era evidente che, sia i pazienti che le loro famiglie, avevano bisogno di strumenti per l’inserimento nelle loro comunità in particolare e nella società in generale.

TED talks

Per questa ragione ho deciso di focalizzare la mia ricerca su come migliorare la vita di tutti i bambini affetti da disabilità e delle loro famiglie in modo da poter sfruttare le loro abilità e  poterli aiutare nel miglior modo possibile a vivere una vita felice e produttiva.

A questo scopo il mio lavoro si svolge nell’ambito di un centro di ricerca in seno al  Childhood Disability Research Center, CanChild, della McMaster University, struttura che ha una vasta rete di rapporti che include importanti partners internazionali impegnati nella ricerca su come migliorare la vita di pazienti disabili e delle loro famiglie.

Nel 2014 ho conseguito il titolo di “Scientist” nell’ambito del CanChild e sono stato assunto col titolo di Professore nella Facolta’ di Scienze della Riabilitazione presso la McMaster University.

Il mio lavoro consiste nel seguire gli studenti che fanno ricerca su come supportare questi pazienti in una vita indipendente e nel partecipare attivamente a varie attività come la scuola e il lavoro.

Comunicazione nomina a CoDirettore dell’Istituto Can Child, tra i più importanti centri mondiali nella ricerca sull’Autismo, Hamilton (Ontario) Canada

Recentemente sono stato promosso co-Direttore di CanChild assieme al dott. Olaf Kraus De Camargo un pediatra specializzato in scienze dello sviluppo. Questa nostra attività inizierà il prossimo mese di luglio e il nostro obiettivo sarà di continuare ad essere “world leader” in questo campo e nello stesso tempo allacciare relazioni professionali con altri centri di ricerca in tutto il mondo (specialmente in Italia). 

Programmi futuri

Il mio impegno verso la famiglia e la comunità mi ha aiutato e spronato (e continua a farlo), sia personalmente che professionalmente, a far si che i miei figli crescano apprezzando  i valori della solidarietà e dell’accettazione delle differenze , affinchè imparino ad aiutare  persone meno fortunate che non hanno la possibilita di avvalersi delle loro opportunità… specialmente chi non e’ stato cosi fortunato ad avere radici Casalvierane.