IRKUTSK È LONTANA? di Laura Ciavardini 

Tempo fa al telefono con Franco:

  • Irkutsk è lontana dal posto in cui sei stata tu in Siberia, da Novosibirsk?
  • Beh dipende, con il treno forse ci vuole un giorno, per i russi non è tanto, per gli italiani sì!
  • Eheheheheh… Ma tu ci sei stata?
  • No, ma vorrei, visto che è la città più vicina al lago Bajkal. Perché?
  • Non ci crederai mai, ma pare che dei tizi di San Biagio Saracinisco abbiano aperto un cinematografo lì nei primi del Novecento…

E così Franco ha iniziato a raccontarmi ciò che aveva saputo sui fratelli Donatella da un loro pronipote. Questa storia sin da subito ha suscitato la mia curiosità e mi sono domandata come avessero fatto all’epoca a raggiungere quel luogo tanto lontano, dato che io nel 2017 ci avevo impiegato ben dieci ore con l’aereo!

Dopo aver trascorso un po’ di tempo navigando su Yandex (motore di ricerca russo), mi sono imbattuta nel sito dell’attuale cinema di Irkutsk che si chiama Don Otello (sarà un’assonanza casuale con il cognome dei nostri due eroi?!) ed ho trovato un video su un canale 4 You tube che parlava proprio della storia del cinema di Irkutsk  https://youtu.be/Pb5GBo9qBXA. Con molto stupore al minuto 1.20 sento il cronista affermare “Antonio Michele Donatella, fondatore del primo cinema stabile di Irkutsk ”il quale proveniva da San Biagio Saracinisco, provincia di Frosinone”!!!

Che strano sentire il nome di un luogo a me così familiare detto con la pronuncia russa!

È proprio partendo da queste basi che ho proseguito le mie ricerche fino ad arrivare ad una fonte preziosissima: Elvira Kamenshchikova, ricercatrice dell’Università di Irkutsk, che per tutta la vita ha studiato la presenza degli italiani sulle rive del lago Bajkal tra le maestranze impegnate nella costruzione della Transiberiana prima della Rivoluzione. La ringrazio per essersi mostrata sin da subito disponibile a fornirmi gli articoli da lei scritti, attraverso i quali è stato possibile ricostruire dei vuoti nella frammentaria storia di Antonio e Bernardo Donatella.

Il contributo della KAMENSHCHIKOVA nella ricostruzione della nostra storia

Non si sa bene come i fratelli Donatella arrivarono in Siberia. La loro famiglia, come la maggior parte delle famiglie emigrate, era povera. Probabilmente s’imbarcarono al porto di Napoli su una nave mercantile diretta nel Caucaso. Essendo musicisti, diedero vita a una piccola orchestra errante e navigarono sul fiume Don per poi arrivare gradualmente via terra a Mosca.

Anche del soggiorno moscovita si sa poco, in quanto gli eredi raccontano a tutti versioni diverse. L’unica certezza è che lì aprirono un negozio di strumenti musicali e una società di distribuzione cinematografica, ma furono costretti a chiudere probabilmente per l’arrivo della concorrenza americana e così si misero in viaggio verso la Siberia, forse perché molti operai specializzati italiani, soprattutto dal Veneto e dal Friuli, partivano per lavorare su quella parte della Transiberiana che circumnavigava il Lago Bajkal.

Neppure l’anno in cui Antonio e Bernardo Donatella si stabilirono ad Irkutsk si conosce con precisione. L’unica certezza è che Bernardo trascorse poco tempo a Irkutsk rispetto ad Antonio e si stabilì a Čita, sempre sulla Transiberiana, dove aprì due cinema il Tovariščestva e l’Illusion. È in questa città che nacquero i suoi figli, tra cui Adolfo. A seguito della Rivoluzione Russa scappò dalla Siberia per poi tornare definitivamente a San Biagio, dove oggi i suoi eredi posseggono ancora la sua casa. Bernardo inoltre aprì un’azienda ad Harbin, cittadina sita in territorio cinese, ma con un elevato numero di abitanti russi, ucraini, polacchi, tedeschi e danesi che si erano trasferiti lì per lavorare sulla ferrovia cinese orientale.

Tuttavia la maggior parte delle notizie che abbiamo riguardano Antonio. La sua prima attività a Irkutsk non fu il cinema, bensì una pista di pattinaggio con i cui guadagni costituì un piccolo capitale grazie al quale il 17 febbraio 1907 aprì la sala cinematografica Elektroilluzion (“illusione elettrica”) che proiettava i film che all’epoca avevano successo in Europa, a Mosca e a San Pietroburgo. Quest’attività procedeva a gonfie vele e, essendo Antonio pratico della macchina da presa, decise di aprire uno studio privato per film documentari. Girava, montava e stampava le copie dei film. Secondo la Kamenshchikova può essere definito il fondatore della cronaca documentaria della Siberia orientale: si contano più di venti documentari che portano il marchio Don Otello, che divenne poi anche il nome del cinema. Questo pseudonimo, oltre che dall’assonanza con il cognome Donatella, nasce dall’unione della parola Don, ovvero il nome del fiume che i fratelli risalirono appena sbarcati nel Caucaso, e Otello, l’opera lirica di Verdi molto in voga a quel tempo.

Pellicole, spettacoli teatrali, aperture di nuovi cinema e luoghi di ricreazione: grazie a questo la fama di Antonio Donatella raggiunse livelli inaspettati, tant’è che tra il 1910 e il 1920 venne nominato ufficialmente vice-console italiano a Irkutsk.

A seguito della Rivoluzione però, i Donatella e gran parte degli italiani furono costretti a scappare. Infatti nel 1918 ebbe inizio la cosiddetta “spremitura” di tutti gli imprenditori e della borghesia. Nel 1920 i teatri e i luoghi di intrattenimento vennero nazionalizzati per soddisfare le esigenze “spirituali” delle masse. Tre anni dopo la maggior parte degli italiani, compresi alcuni membri della famiglia Donatella, abbandonarono Irkutsk, mentre altri nel 1938 vennero fucilati. 

Antonio lavorò con successo ad Harbin in Cina fino al 1936, anno in cui decise di tornare in Italia. Arrivato a Dalian (moderna città portuale della penisola di Liaodong che si trova sulla punta più a sud dell'omonima provincia cinese) si ammalò e morì nello stesso anno.

Alfredo, erede dei Donatella, restò in Cina fino al 1955 e poi tornò in Italia, dove dovette imparare l’italiano, in quanto la sua lingua madre era il russo. Fu l’ultimo dei Donatella ad andare via.

I discendenti di Donatella si sono dispersi in tutto il mondo. A San Francisco è morta la moglie di Antonio e a Milano è rimasto Niccolò, figlio di Antonio. In Russia vive un nipote dei Donatella, il figlio della figlia di Antonio, nata a Irkutsk. A San Biagio Saracinisco hanno vissuto Adolfo e Domenico Donatella, mentre la loro sorella, Silvia, è rimasta in Russia.

Ringraziamo per averci spinto ad approfondire questa storia Virgilio Paolillo e Raffaella Donatella, rispettivamente nipote e figlia di Domenico, i quali oggi vivono tra Atina e San Biagio.

L'attuale Cineclub Donatello e sulla destra l'omonimo ristorante

 

 



  VERSO LA RUSSIA di Claudio Vettese

Intorno al 1870 si contavano già circa 30.000 emigrati Italiani che raggiunsero, la meta apparentemente inusuale, della Russia. Dopo l’inizio dei lavori della Transiberiana, avvenuto nel maggio del 1891, il numero degli emigrati aumentò in modo esponenziale. Tanto che agli inizi del 1900 se ne contavano almeno 80.000. Una quantità impressionante che comunque, consentì all’Italia una certa ripresa economica, considerato che detti lavoratori erano degli operai specializzati e lavorando alla costruzione della ferrovia nella regione del grande lago Bajkal riuscivano a farsi pagare 7-8 Rubli al mese, un importo davvero decente per quei tempi.

Foto d'epoca documentanti la costruzione della ferrovia intorno al Lago Bajkal

Furono numerose le famiglie di San Biagio Saracinisco che attratti dal sicuro lavoro, alla fine del 1800 emigrarono in Russia. Partivano, come tanti, in cerca di fortuna. Dopo un travagliato e lunghissimo viaggio a piedi, sul treno, sulla slitta, finalmente raggiungono la loro meta. Alloggiano in ambienti precari, nelle baracche, cibandosi di alimenti ricchi di grassi.

Per la maggior parte di loro, e secondo la vecchia tradizione circense, con i loro poveri strumenti musicali e con la gabbietta del pappagallino, si spinsero al di là dell’Europa fino a raggiungere Mosca, la Siberia ed anche le rive del Mar Caspio, arrivando persino nella lontanissima Manciuria.

 

La gabbietta dei pappagallini della fortuna

Tra questi quello che poi diventò un musicista affermato tale Giuseppe Iaconelli nato a Mosca nel 1884, vi rimase fino all’età di 25 anni. Divenne un musicista professionista, e suonando il pianoforte, si esibì con diverse orchestre e formazioni in prestigiosi teatri Francesi e Inglesi. E poi Capaldi Giovanni, anche lui nato a Mosca nel 1887. (La moglie, Adelina Papa, invece era nata a Bucarest, in Romania, nel 1897). Celeste Valente nata nel 1885. Angelina Donatella nata nel 1884. Vincenzo Valente era nato in Russia nel 1885. I genitori erano partiti da San Biagio appena dopo l’Unità d’Italia del 1861. Era iscritto nelle liste di leva del Comune di San Biagio Saracinisco e pertanto essendo cittadino Italiano fu “chiamato alle armi per mobilitazione” durante il primo conflitto mondiale. Sfortunatamente morì per le ferite riportate in combattimento, sulle montagne del Friuli, nel 1917. Achille Valente era nato a San Biagio nel 1880 e nel 1904 emigrò con la famiglia in Russia. Anche lui tornò per combattere la prima guerra mondiale. Riposa in una bella tomba, da poco restaurata nel cimitero comunale di San Biagio dal 1958.  Carmine Iaconelli nato a San Biagio nel 1889 viveva con la famiglia a Beslan città dell’Ossezia; successivamente si stabilì in Svezia dove intraprese l’attività di commerciante. Nella stessa cittadina del Caucaso, a Beslan, viveva anche Donato Vettese che era nato a San Biagio Saracinisco nel 1884 e di professione era un “suonatore ambulante”.

Maria Porrelli era già nata a San Biagio nel 1895; mentre la sorella Anna nacque nel 1901 nella popolosa Baku. Oggi capitale e centro del commercio dell’Azerbaijan; città situata sotto il livello del mare e bagnata dal Mar Caspio, e con il porto più grande di tutto il Caucaso. Da subito i genitori della piccola Anna appena insediatisi nella città costituirono una Banda musicale che si trasferiva ogni volta per le loro applaudite esibizioni. Durante uno dei loro frequenti spostamenti, a seguito di una drammatica caduta dal calesse che li trasportava, trovò la morte Giovanbattista il padre di Anna. Sfortunatamente nella caduta picchiò con violenza la testa su un sasso, rimanendo privo di vita. Ciò costrinse l’intera famiglia a trasferirsi immediatamente a Stoccarda in Germania, dove raggiunsero altri Sanbiagesi già emigrati colà. 

I DONATELLA

Celeste Valente che era nata in Russia nel 1885 sposò Bernardo Donatella, e dopo che nel 1904, anno cui vide la luce il primo figlio Domenico a San Biagio, insieme a tanti emigrati italiani-transiberiani si stabilirono a Cyta, nella lontana Manciuria, dove nacquero gli altri quattro figli: Adolfo, Vittorio, Eduardo ed in ultimo Silvia che si laureò in Farmacia. Sposata con un Kukushkina, gestirono una farmacia ad Harbin in Cina.

Successivamente la famiglia di Bernardo si trasferì nella citta di Irkutsk, nella Siberia Centrale, raggiunse il fratello, tale Anthon Michajlovic. Antonio Michele Donatella “uomo d’affari”, e uno dei registi locali più affermati. Fu una persona molto creativa e divenne anche un direttore della fotografia Già nel 1907 inaugurò il “Club cinematografico Don Otello”, che divenne il primo di una rete di cinema di loro proprietà. Tra questi il “Cinema Grand Illusion”, o semplicemente “Illusione”, il “Teatro Artistico”, il “Teatro Grande”, il “Teatro Piccolo”. Il famoso Don Otello, oggi cinema di classe premium e ristorante di lusso, insiste nello stesso luogo e con l’identico nome, dove fu fondato più di 100 anni fa. Anche il nome Don Otello, dato alla sala cinematografica testimonia quanto grande fosse lo spirito fantasioso e fecondo dei Donatella. Il cinematografo ricordava il loro nome; ma ancor più avrebbe dato nell’occhio Don Otello. Il “Don” fiume che nasce in Russia ed è uno dei più lunghi dell’Europa ed “Otello” ricordava la famosissima opera di Giuseppe Verdi, preferita dai Russi di allora. Anche il cinema “Odeon”, successivamente chiamato “Gigante” apparteneva ai Donatella era situato in una casa appositamente costruita per questo scopo. Purtroppo oggi non vi è più nessuna traccia. Inoltre i Donatella (Donatello), in modo particolare Bernardo, riuscirono a creare una grande firma cinematografica di noleggio e di compra-vendita di film nella Siberia Orientale. Le sale cinematografiche dei Donatella presentavano i migliori film dell’epoca. Per la sua grande operosità Antonio Michele Donatella fu nominato Vice Console Italiano a Irkutsk; e da personaggio pubblico durante la guerra sospese le attività dei cinema per poter ivi alloggiarvi i soldati ed i feriti. La leggenda narra che Anthon Michajlovic al suo arrivo in Russia si esibiva in un circo dove suonava un organo a botte, e successivamente aprì una pista di pattinaggio. Furono queste le prime attività che gli permisero di guadagnare i primi Rubli. E si dice anche che prima dello scoppio della “Rivoluzione di ottobre” del 1917, mentre si espropriavano tutti i cinema “per lo sviluppo delle masse spirituali”, i Donatella seppellirono tutti i loro film. E durante il NEP (Nuova Politica Economica), insieme di misure di politica economica adottate nel 1921 dal Governo Russo, tornarono ed iniziarono nuovamente a venderli ad un prezzo elevato. Antonio Michele Donatella morì nel 1936, a Dalian una metropoli cinese della Regione di Liaoning, durante il viaggio che intendeva riportarlo in Italia. Bernardo invece morì a San Biagio Saracinisco nel 1961.

Oggi i discendenti dei Donatella (Donatello) sono sparsi in tutto il mondo: negli USA, dove recentemente è morta la nuora di Michele Antonio. Un nipote vive ancora in Russia. Un figlio di Antonio vive (viveva?) a Milano. Adolfo, figlio di Bernardo, che non conosceva nessuna parola di italiano, fece ritorno nel paese natale del padre a San Biagio Saracinisco, in Provincia di Frosinone nel 1955. Era un tecnico che aveva lavorato per anni in una compagnia elettrica. Io l’ho conosciuto personalmente ed è stato un invitato alle mie nozze. Morì a San Biagio Saracinisco nel 1989. La figlia di Domenico, la Signora Raffaella, figlio di Bernardo, è stata per tantissimi anni una insegnante e adesso vive ad Atina, in Provincia di Frosinone.

Foto d’epoca del Cinema “Illusion”

 

La Kamenshchikova sostiene che il secondo in basso da sx  sia Bernardo Donatella

La famiglia di Bernardo nerl 1913/1915, manca Domenico il primo figlio che si trovava in Italia

Tomba di Bernardo Donatella nel Cimitero di San Biagio

Virgilio Paolillo, nipote di Domenico e pronipote di Bernardo, risiede ad Atina