Nelle settimane scorse a Purgatorio di Casalvieri è scomparsa Maria Angela Rocca. Aveva 95 anni. Una donna bella, forte, ricca  di dignità e di amor proprio. Il suo nome è legato ad un toccante episodio che la famiglia ci ha autorizzato a ricordare.

Nell’anno della neve (1956), diciassettenne, fece domanda di arruolamento nella Marina Militare dove avrebbe voluto frequentare il corso sommozzatori, con specializzazione nei gruppi “guastatori”. Fu ammesso alla scuola di Taranto.

Storicamente, universalmente e in ogni tempo, tutti i migranti sono portatori della loro cultura nel paese dove si trasferiscono. Per una specie di legge fisica rappresentano e trasmettono i loro modelli culturali. Talvolta alcuni di questi modelli si affermano e si diffondono, altre volte non hanno successo e piano piano scompaiono. E’ uno scambio di costumi ed abitudini nell’ordine delle cose, naturale, normale.

“Ricordate sempre che tutti noi discendiamo da immigrati”, queste parole di Franklin Delano Roosevelt spingono a riflettere sulla sorte di moltissimi nostri conterranei. Una di queste sorti ha inizio a Vicalvi.. 

di Joseph Pagnani

Leandro Colella nato in una numerosa famiglia, umile ma generosa, nel centro storico del Paese, rivelò un gran senso di creatività, d’ingegno, e di grande disponibilità con tutti.

Erano gli inizi degli anni ‘20, quando Leandro, poco più che quattordicenne con il suo fagotto di povere cose, lasciò il suo borgo natale per avviarsi verso gli orizzonti nuovi e sconosciuti che la Francia gli prometteva, con tanti rimpianti e ricordi.

Niente più del Tempo, niente più del Fantasma che avvolge con il suo mantello la condizione umana e la natura ha concentrato, attirato, provocato le riflessioni, le amarezze, le paure, le attese, le speranze, le rassegnazioni, le frette, le satire, le accuse dell’umanità stessa. Niente come il tempo condanna e assolve.        

STEPHEN HAWKING

Gary Vitti, Capo della Preparazione Atletica dei Los Angeles Lakers, da poco in pensione, è una leggenda negli Stati Uniti e nel Mondo. Su Google lo scoprirete ritratto assieme ai più grandi giocatori Nba di tutti i tempi, da Kobe Bryant a Magic Johnson, da Kareem Abdul Jabbar a Byron Scott, da Shaquille O’Neal a Pat Riley

Sorseggio un caffe in compagnia di Cesidio Di Ciacca, nelle prime ore di un pomeriggio di ottobre. Ci scambiamo pensieri sulle possibilità di sviluppo della Valle, entrambi convinti che ci sono risorse da valorizzare per fare un sistema virtuoso capace di riavviare l'economia del nostro territorio. Cesidio mi dice ”Sai c'è' una cosa che andrebbe riscoperta, la diaspora”.

Lo scorso anno quel “bollente” produttore di parole, immagini ed idee, che è Alfonso Tamburrini di Atina ci racconto’ che mentre assisteva, dal divano di casa sua, ad una puntata di un reality show “Cake boss”, gestito sul canale di Real Time, su Sky, udì il nome Luigi Del Bianco. In verità sono due le storie che si incrociano: quella di Luigi del Bianco e quella di Buddy Valastro, Il Boss delle Torte. Ci soffermiamo sulla prima, successivamente ci dedicheremo alla seconda, altrettanto intrigante.

Non conosciamo personalmente Giuseppe Cocozza, ma da quanto si racconta e si legge deve essere uno di quei sorprendenti personaggi in grado di sovvertire decisamente la sorte: una sorte che i luoghi della nascita gli avevano assegnato in modo abbastanza definito e prevedibile. Nascere in una famiglia di contadini di San Biagio sul finire degli anni trenta, con nonni che già conoscevano le strade dell’Europa come suonatori girovaghi, implica un percorso futuro abbastanza difficile.

Christophe Rocca è un ragazzone scanzonato, pieno di vita e buono, ma con i piedi per terra. Come suggerisce il nome, è nato in Francia dove viveva la sua famiglia.

La questione dell’identità in Dominic Marsella da Belfast     

Siamo nel 1953, a Casalvieri. Da alcuni anni Gelsomina ha raggiunto il suo Giovanni a Villejuif, in Francia, dove vive e lavora già da diverso tempo. 

Di SILVANA CEDRONE

L'ispirazione e l'idea di scrivere la storia di Francesco, mio nonno, hanno avuto forte impulso dall'elezione di Papa Jorge Bergoglio: Papa Francesco. Ascoltare la sua voce chiara, calma, suadente e con un forte accento argentino ha riportato alla mia mente la pronuncia di nonno Francesco, nonno materno.

Non tutti tornano. Alcuni vanno e si perdono, forse dimenticano oppure non sanno.

È la nostra storia di Carolina Carlesimo e indirettamente del padre Onorio Carlesimo che verso il 1860 lasciò Casalvieri per avvicinarsi a Roma o meglio Velletri dove visse e morì.

Un dubbio tormenta Dominic Fanelli: ha lasciato l’Italia per la Francia nel 1968, ma non sa se è partito per davvero….di quasi sessantotto anni ne ha trascorsi solo una decina in Italia, il resto in Francia, ma non sa se è vero…Sembrerebbe un paradosso, ma non lo è.

Una personalità volitiva, irrequieta , ma anche accattivante quella di Giulio Zincone da Fallena di Casalvieri. Già negli anni trenta, poco più che quindicenne, se ne era andato in Francia.

Se immaginate una persona sotto forma di pianta, questa è la collocazione di Piero Greco: radici nell’assolata Pettella, piccola contrada che si affaccia da sud alla Valcomino tra Iacovelli e Serravoglia, e chioma al fresco degli stadi di ghiaccio del Nord America dove esercita la sua professione di allenatore/coach di squadre di Hockey su ghiaccio di Toronto.

Negli anni passati intorno al Cabernet si sviluppavano aspri dibattiti “linguistici”, soprattutto tra le categorie più “ruspanti” dei produttori e dei consumatori delle nostre zone: si chiama Cabernet o Tabernet?

Aniello Iacobelli è un giovanotto che porta più che bene i suoi ottanta e passa anni di età. Ha una memoria puntuale ed un vezzo per il particolare impressionante. Il Venezuela è la sua epica personale e condividendola la rivive soddisfatto.

Sono Antonio D’Agostini, nato a Casalvieri nel Maggio 1939. 

I miei primi ricordi risalgono al periodo subito dopo la guerra. Vivevo a Tiscio con i mei genitori Laura ed Augusto, i miei nonni paterni Ersilia e Giovanni e mio fratello minore Tommaso.

Antonio Rossi era di Viticuso, sui monti di Cassino, ma essendo la figliola Adriana, moglie di Stellino e mamma di Jessica e Sara, casalvierana d’adozione, la sua storia ci interessa.

Adelaide è una signora a cui l’età non ha tolto aspetto giovanile ed intraprendenza. E’ gioviale nei rapporti e piuttosto determinata nei modi. La sua famiglia abitava alla Mariana, nei pressi del Borgo di Alvito. Augusto Greco, suo marito, era di Pettella, la frazioncina di Casalvieri che da sud osserva la Valle. Augusto era un cugino di Pietro D’Agostini, sempre di Pettella.

Adelaide è stata protagonista, come ci ha raccontato, di uno dei frequenti episodi che accadevano negli anni immediati del dopoguerra nelle nostre zone e di cui si è persa memoria: le drammatiche esplosioni di mine e proiettili rinvenuti da ragazzi che giocavano.

E’ mitico questo carrettino per gelati esposto presso il bar Aurora di Ponte Melfa.

Quando il Sindaco Moscone nel luglio dell’anno corso costitui’ una Comitato cittadino per ospitare una nutrita delegazione dei casalvierani a Toronto in visita istituzionale, si era sostanzialmente sicuri di incontrare dei romanticoni, certamente simpatici, ma probabilmente un po’ troppo affezionati al passato e un po’ conservatori. Questa vaga opinione durò sino alla mezza mattinata di lunedi 7 agosto, quando dopo il rito della Messa si inizio’ a scambiare chiacchiere.

Di consueto le conversazioni che raccogliamo con i testimoni di queste nostre piccole storie, tendono ad essere abbastanza reticenti o sbrigative, come è giusto che sia, riguardo alle situazioni difficili connesse alla condizione di migranti: per una specie di rigetto psicologico, per un rifiuto a riviverle.

Morelli Luigi: risoluto e “veloz”

Luigi nasce a Grotte dell’acqua, da Teresina e Pompilio , poco prima della guerra, nel 1937. Sesto figlio di una famiglia molto numerosa con due fratelli e sei sorelle.

“I CAMPIONI NON DANNO IL BIS….” affermò Umberto Rocca

Questo il concetto espresso da Umberto Rocca nella primavera del 1972 su un campo di calcio ad un giovanotto di nome Lothar.

RUSSIA: il calore di Novosibirsk

La storia del mio controverso amore per la Russia è iniziata nel 2012, anno in cui ho vinto una borsa di studio riservata agli studenti di lingua russa dell’Università di Roma Tre per frequentare un corso di tre mesi all’Università Statale di Mosca.

Il camper di Amerigo Rocca

Se davanti al bar di Purgatorio vedi un camper con targa tedesca, vuol dire che dentro c’è Amerigo che sfoglia il libro a quaranta pagine per ripassare le lezioni di briscola e di tressette con i vecchi amici…